SERRALUNGA D’ALBA: Enrica Tesio alla Fondazione E. di Mirafiore


SERRALUNGA D'ALBA: Enrica Tesio alla Fondazione E. di Mirafiore



SERRALUNGA D’ALBA: Enrica Tesio alla Fondazione E. di Mirafiore

Alla Fondazione E. di Mirafiore di Serralunga d’Alba c’è Enrica Tesio.

Tutta la stanchezza del mondo

Il 28 febbraio 2013, alle ore venti e trentacinque, si annuncia alla TV che Papa Benedetto XVI se ne va.  “Era malato? – si chiede Enrica Tesio che in quel momento è arrivata trafelata dal lavoro, non si è ancora tolta scarpe e giacca ed è impegnata a destreggiarsi con due figli piccoli- No, non era malato e poi anche Papa Giovanni Paolo II era stato malato in una lunga agonia pubblica, la malattia non era considerata una giustificazione per appendere i paramenti al chiodo. Stava vivendo una crisi di coscienza? No. Niente del genere, la sua spiritualità era più viva che mai. La televisione, in diretta, ci stava dicendo che Papa Benedetto XVI mollava perché “era venuto meno il vigore sia del corpo, sia dell’animo”. In poche parole, era afflitto dalla patologia del secolo: la stanchezza”.

Da questo fatto prende le mosse la riflessione di Enrica Tesio destinata a diventare un nuovo lavoro, un po’ saggio, un po’ autobiografia in uscita per Bombiani a febbraio 2021: “Tutta la stanchezza del mondo”.

Ratzinger non era più Papa (o forse un Papa è per sempre, come la suocera anche dopo una separazione), non era più il capo della Chiesa, da quel momento diventa l’icona della condizione dell’uomo e della donna contemporanea, del sentire comune, del tema ricorrente in ogni conversazione tra adulti. “Io stessa -scrive la Tesio- facevo parte di quella schiera di pecorelle che passava ogni giorno dal multitasking al multistanching”.

I multistanchi erano e sono quelli che alla domanda come stai? Non rispondono bene, male o così così, rispondono in coro “stanchi”, al peggio “esauriti”, “esausti”. E nessuno ha qualcosa da opinare, perché la stanchezza è socialmente accettata, un effetto collaterale di una vita degna di dirsi tale. La depressione, la tristezza, l’apatia sono pieghe di questi nostri tempi stropicciati, ma sono appunto pieghe, risvolti da eliminare o nascondere, la stanchezza si può esibire. In fondo non risparmia nemmeno il Dio della Genesi, anzi: la stanchezza è la prima reazione del divino che, dopo aver creato il mondo e l’uomo, dopo aver visto che erano cose buone e giuste, si riposa. Lui.

Attraverso 12 fatiche -che non sono più quelle di Ercole, ma quelle del multistanco-, Enrica analizza e indaga, con la sua consueta ironia intelligente e leggera, il vero virus dei nostri tempi.ENRICA TESIO, scrittrice e blogger torinese, ha tre figli, due gatti, un compagno e un mutuo. Laureata in Lettere con indirizzo cinematografico, fa la copy da quando aveva 20 anni. Nel 2015 ha pubblicato per Mondadori il romanzo La verità, vi spiego, sull’amore (poi diventato un film, protagonista Ambra Angiolini, diretto da Max Croci nel 2017) e nel 2017 per Bompiani il suo secondo romanzo Dodici ricordi e un segreto. Nel maggio 2019, sempre per Bompiani è uscito Filastorta d’amore – rime fragili per donne resistenti che ha superato le tre riedizioni e che è anche diventato uno spettacolo insieme a Mauro “Mao” Gurlino, in scena in molti teatri italiani.

[foto Fondazione E. di Mirafiore]

Info e prenotazioni: www.fondazionemirafiore.it



Data / Ora
18/03/2022 / 19:00 - 21:00

Luogo
Fondazione E. di Mirafiore

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